I primi a subire l'onda d'urto di ritorno sono stati gli addetti al
customer care che si sono ritrovati letteralmente travolti dalle domande
degli acquirenti senza adeguata preparazione. Infatti, il servizio
clienti non ha assunto un'unica posizione in merito e si è diviso tra
chi li rassicurava e chi paventava un errore. Un gravissimo errore di
comunicazione! Situazioni come queste sono definite "crisi" e la regola
fondamentale per affrontarle è: individuare immediatamente una strategia
e far sentire la voce dell'azienda che deve essere sempre la stessa,
dal vertice al basso!
Poi lo "tsunami" è arrivato sulla pagina Facebook dell'azienda con una
forza tale che il gigante Amazon non ha proprio potuto ignorare: "Ciao
Davide, ci scusiamo per l'inconveniente. Ti confermo che per un breve
periodo, il Fire è stato offerto su amazon.it con un prezzo sbagliato;
attualmente è stato aggiornato".
La reazione degli utenti non è stata positiva, alcuni hanno addirittura
ipotizzato macchinose strategie di marketing. Nel frattempo partivano
gli annullamenti degli ordini, ma non per alcuni fortunati che avevano
ordinato un solo Kindle nelle prime ore dell'alba e, dopo averlo
ricevuto, hanno immediatamente ringraziato il gigante per la sua caduta
con un post su Facebook.
E come se non fosse abbastanza per Amazon è arrivata anche la denuncia
dall'Antitrust.
Il segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano
Dona, ha affermato che giuridicamente la conferma d'ordine è elemento
sufficiente per rendere il contratto legalmente valido.
Amazon denunciata dall'Antitrust
31/05/2016
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